Questa sezione fornisce informazioni sull'offerta formativa del Dipartimento, approfondendo dettagli sui corsi di laurea, i dottorati di ricerca e master.
Il corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Chimica ha l'obiettivo di offrire allo studente una formazione scientifica e professionale avanzata, con approfondite conoscenze di tipo ingegneristico, che gli consentono di affrontare i problemi complessi che si incontrano nei processi di trasformazione della materia. La formazione è finalizzata principalmente agli approfondimenti metodologici e allo sviluppo degli strumenti di indagine e di progetto che consentono di analizzare, progettare, gestire, controllare e ottimizzare i processi, gli impianti e i materiali, nonché di contribuire fattivamente all'innovazione ed all'avanzamento scientifico e tecnologico del settore.
Il biennio di studi della laurea magistrale è articolato secondo un percorso che prevede un primo gruppo di insegnamenti, caratterizzanti e affini, che definiscono il patrimonio di conoscenze e capacità comuni a tutti i laureati magistrali, e ulteriori gruppi di insegnamenti caratterizzanti che consentono gli approfondimenti e l'acquisizione di conoscenze più specifiche relativamente ad alcuni settori applicativi di particolare interesse per gli ingegneri chimici, e che vanno a differenziare il percorso magistrale proposto in tre differenti curricula.
Il primo gruppo di insegnamenti, offerti su settori comuni a tutti i curricula, fornisce strumenti metodologici matematici avanzati per l'analisi e la modellazione (MAT/05 o MAT/08), gli approfondimenti riguardo alle metodologie per simulare il comportamento di sistemi reagenti e per la progettazione delle apparecchiature di scambio termico e per effettuare separazioni di tipo più particolare (ING-IND/24, ING-IND/25 o ING-IND/26), i principi e le metodologie di controllo avanzato dei processi (ING-IND/25) e le conoscenze di tipo economico e/o gestionale che consentono di valutare entità e redditività degli investimenti necessari per la realizzazione degli impianti (SECS P/06, ING-IND/35).
Successivamente lo studente può scegliere un settore di interesse su cui acquisire competenze più specifiche, fornite attraverso gruppi di insegnamenti caratterizzanti, che consentono l'approfondimento metodologico e l'acquisizione di conoscenze avanzate nel settore scelto.
- Offerta didattica erogata nella sede di Roma
- la Laurea triennale in Ingegneria Chimica BHCR (classe di Laurea L-9 Ingegneria Industriale): Il corso di laurea si prefigge di fornire all’Ingegnere Chimico una preparazione solida nelle scienze di base (matematica, fisica e chimica) e nelle scienze generali dell'ingegneria (elettrotecnica, macchine, materiali e scienza delle costruzioni) che gli consente di interagire con gli specialisti degli altri settori dell’ingegneria industriale. La formazione dell’Ingegnere Chimico è diretta alla gestione delle trasformazioni chimico-fisiche della materia, attraverso la conoscenza e la capacità di selezionare le tipologie dei processi, definire le condizioni operative e dimensionare le apparecchiature necessarie alla realizzazione. L’Ingegnere Chimico possiede gli strumenti metodologici necessari alla comprensione e all’utilizzo dei principi chimico-fisici su cui si fondano le operazioni unitarie e i sistemi reattivi, nonché un’approfondita competenza nella definizione dei processi e nella progettazione e gestione degli impianti, anche dal punto di vista delle problematiche ambientali e di sicurezza. Il solido patrimonio di conoscenze, quand’anche non eccessivamente dettagliate, consente all’Ingegnere Chimico di affrontare direttamente problematiche ordinarie, ma lo mette altresì in grado di reperire ed utilizzare le informazioni necessarie alla risoluzione di casi più complessi.
Il corso è ad accesso programmato, con un limite in ingresso di 161 studenti. La laurea ha visto un numero stabile di immatricolazioni nel triennio, anche negli anni di maggiore criticità per gli atenei direttamente concorrenti.
- la Laurea Magistrale in Ingegneria Chimica MCHR (classe di Laurea LM-22 Ingegneria Chimica): prevede l’acquisizione di competenze che consentono di affrontare problemi complessi connessi con l'analisi, lo sviluppo, la simulazione e l'ottimizzazione dei processi fondati sulla trasformazione chimica e biochimica della materia, nonché con la progettazione rigorosa delle apparecchiature singole e dei sistemi impiantistici in cui tali processi si realizzano. La formazione è finalizzata principalmente allo sviluppo degli strumenti di indagine e di progetto più avanzati e all'innovazione nell'industria chimica e nelle attività a questa assimilabili, oltreché all'individuazione e alla risoluzione dei problemi connessi con la sicurezza degli impianti produttivi e con il contenimento dell'impatto ambientale da questi prodotto nei luoghi di insediamento.
Sono proposti tre diversi curricula nell’ambito della Laurea Magistrale in Ingegneria Chimica:
- il primo curriculum è di orientamento generale ed è ulteriormente declinabile in percorsi personalizzati negli ambiti dello sviluppo dei processi e della progettazione, delle problematiche ambientali e di sicurezza nei processi- HSE, Health Safety & Environment (con approfondimento delle metodologie di protezione ambientale, di manipolazione di sostanze pericolose e di prevenzione di rischi negli impianti chimici) e delle applicazioni dell'ingegneria chimica alle industrie biotecnologico-alimentari;
- il secondo curriculum è dedicato alla produzione, la caratterizzazione e la progettazione dei materiali, con particolare riguardo alla verifica dell'idoneità all'impiego;
- il terzo curriculum (Chemical Engineering for Innovative Processes & Products), erogato completamente in lingua inglese, è sviluppato per lo studio di processi e prodotti innovativi, con un interesse particolare verso la chimica verde, la modellazione di processi su scala micrometrica e la progettazione/produzione di materiali e prodotti ad alto valore aggiunto e/o ecosostenibili.
- la Laurea Magistrale in Ingegneria della Sicurezza e Protezione Civile: rappresenta una risposta alla domanda di trasformazione dei processi produttivi che ha comportato la concezione di nuovi prodotti e servizi con un alto grado di interconnessione. Il percorso prevede una formazione di base comune ai tre indirizzi (civile-ambientale, industriale e Safety engineering for territorial sustainability), con approfondimenti delle tematiche normative ed economiche, di igiene del lavoro e prevenzione sanitaria, di sistemi di security, di analisi di rischio, di sicurezza elettrica ed energetica. A valle sono previsti tre curricula: uno rivolto alla sicurezza in ambito civile-ambientale, uno alla sicurezza in ambito industriale e un terzo in lingua inglese alla sicurezza in ambito territoriale.
- Offerta didattica erogata nella sede di Latina
- la Laurea in Ingegneria dell’Ambiente per lo Sviluppo Sostenibile. L’insieme degli obiettivi formativi si riflette nei diversi insegnamenti offerti che possono essere raggruppati in quattro principali ambiti tematici: i) Urban Mining, risorse ambientali e antropiche ed energie rinnovabili, ii) difesa del suolo e strutture antropiche, iii) difesa idraulica e costiera e gestione delle georisorse fluide, iv) pianificazione e gestione del territorio e della mobilità.
I quattro ambiti costituiscono un riferimento per consentire un equilibrato bilanciamento dei vari contributi disciplinari e un orientamento utile per gli studenti. Tuttavia non generano vincoli di indirizzo nel percorso formativo, poiché, al di là di alcuni insegnamenti obbligatori rappresentativi di ogni ambito e aventi anche funzione di consolidamento della formazione avuta nella laurea, lo studente ha un’ampia libertà di scelta.
- la Laurea Magistrale in Green Industrial Engineering (Laurea Internazionale in lingua inglese), è indirizzata verso le tematiche legate alla rivoluzione verde e alla visione circolare, con specifico riferimento al settore industriale-manifatturiero. Tale Laurea è dedicata alle tematiche della sicurezza, della sostenibilità e della transizione verso modelli di sviluppo industriale sostenibile. La scelta di concepire un percorso formativo unico per modalità di organizzazione dei contenuti e per obiettivi generali e specifici ha consentito di tradurre gli ambiti delle tecnologie verdi nel contesto industriale-manifatturiero attraverso un progetto multiculturale. Il progetto formativo si sviluppa con attività caratterizzanti la classe dell’ingegneria industriale negli ambiti dell’ingegneria chimica, dell’ingegneria elettrica, dell’ingegneria energetica e dell’ingegneria della sicurezza e protezione industriale, la classe dell’ingegneria ambientale e beneficerà inoltre dei contributi di aree dell’ingegneria dell’informazione e giuridico-economica.
La quota dell'impegno orario complessivo a disposizione dello studente per lo studio personale o per altre attività formativa di tipo individuale è pari ad almeno il 60% dello stesso.
- Dottorati di Ricerca
Al DICMA afferiscono due Dottorati di ricerca di cui uno stabilmente, il Dottorato in Processi chimici per l’industria e l’ambiente e uno, il Dottorato in Ingegneria Elettrica, dei Materiali e delle Nanotecnologie, a rotazione, ogni 3 anni con il DIAEE (nel triennio 2020-2022 è stato gestito dal DIAEE, è tornato al DICMA a partire da novembre 2023).
Il dottorato di ricerca è accessibile dopo il conseguimento della laurea magistrale, ha una durata di tre anni e richiede il superamento di un concorso basato su titoli ed esami. Per ulteriori informazioni sui Dottorati di Ricerca, è possibile consultare le sezioni dedicate:
- Corsi di alta formazione
Il DICMA ha offerto nel triennio anche corsi di alta formazione:
Il corso Processi di Polimerizzazione e Materiali Polimerici - International Moplen School è stato attivo per numerosi anni fino all'epidemia di COVID (ultima edizione 2020) a seguito del quale non è stato più attivato. Il corso nato dalla collaborazione tra LyondellBasell e università Sapienza di Roma (DICMA) ha l’obiettivo di formare di figure professionali di alto livello, con specifiche competenze nel campo dei processi di polimerizzazione e dei materiali polimerici, in prevalenza di natura poliolefinica. Il programma del corso associa una rigorosa impostazione scientifica a una formazione tecnico-industriale, ottenuta anche con attività di “learning by doing” con l'inserimento diretto degli studenti in un'attività di ricerca industriale. Il corso suddiviso in 4 moduli teorici e uno stage per un totale di 20 crediti prevede verifiche per valutare il grado di apprendimento raggiunto dallo studente e una presentazione finale di un elaborato sull’attività di ricerca svolta durante lo stage.
Il corso in Urban Mining ed Economia Circolare per la Produzione di Materie Prime Secondarie attivato nell’a.a. 2021-22, in collaborazione con UNIRIMA (Unione Nazionale Imprese Recupero e Riciclo Maceri), con cui il Dipartimento ha stipulato un accordo. Il Corso ha l’obiettivo di fornire conoscenze approfondite e specifiche e di sviluppare competenze sulle tematiche connesse al recupero e al riciclo dei beni giunti a fine vita per la produzione di materie prime secondarie, da un punto di vista sia normativo sia tecnico-scientifico. Gli argomenti sono trattati tenendo conto di tutti gli aggiornamenti e i rapidi sviluppi che caratterizzano questo settore, al fine di poter effettuare una corretta gestione dei beni giunti a fine vita in un’ottica di economia circolare e di sviluppo sostenibile. Il corso è diviso in 7 moduli, per complessive 144 ore, ed è articolato in lezioni frontali e altre attività, come ad esempio partecipazione a seminari, giornate di studio, visite a impianti e/o aziende. Il Corso è tenuto da professori universitari e da esperti provenienti dalle imprese dell’industria del riciclo che forniscono esempi concreti sulle tematiche trattate, legate alla loro pluriennale esperienza diretta nel settore. Al termine di questi moduli sono infatti presentati, analizzati e discussi “casi di studio” inerenti alle tematiche normative e documentali illustrate. Il Corso prevede l’acquisizione di 14 CFU, suddivisi in 12 CFU di didattica frontale, 1 CFU per la redazione e presentazione di un elaborato finale e 1 CFU per altre attività (seminari, visite a impianti, ecc.). Il Corso può essere riconosciuto come attività di formazione professionale continua per l’apprendimento formale dall’Ordine degli Ingegneri. Il Corso ha il Patrocinio di AIAT - Associazione Ingegneria Ambiente e Territorio - APS.